Italia
Il progetto prevedeva la creazione di brevi racconti e manufatti artistici relativi alla sparizione di famose opere di Leonardo da Vinci. L' istituto ha dato vita a un’attività formativa e inclusiva in collaborazione con il Collège Jean Moulin di Parigi. Sono state coinvolte due classi prime. L’ attività è stata articolata in vari momenti: 1) Stesura di sei brevi racconti gialli; 2) realizzazione di manufatti artistici ispirati ai racconti; 3) Attività didattica svolta nei laboratori integrati fra cui il laboratorio di manualità e quello teatrale; 4) Attività multimediale per documentare le fasi del processo creativo. Il 13 aprile 2016 l'istituto ha ricevuto la delegazione del J. Moulin per un aggiornamento sullo stato dei lavori e uno scambio di buone pratiche inclusive. Il 25 maggio 2016 è stata allestita una mostra dei lavori all'I.T.T. Colombo con relazione da parte delle scuole e videoconferenza con la Francia.
Francia
Nell’ambito di questo progetto, L'ULIS TFC (Unità circoscritta all’inclusione scolastica, Disturbi delle funzioni cognitive) della Scuola Secondaria di 1° grado «Jean Moulin» ha coinvolto alunni dai 12 ai 15 anni di età lavorando su due versanti: 1) Stesura di racconti sulla scomparsa della Gioconda; 2) Creazione di macchinari per viaggiare nel tempo. Il lavoro sui racconti è stato eseguito con gli alunni del dispositivo ULIS e con la classe di prima media sezione D della scuola. Alcune classi dell’Istituto partner «G. Carducci» di Roma hanno scritto dei racconti sulla «Scomparsa» di altre opere di Leonardo da Vinci. Il lavoro sui macchinari per viaggiare nel tempo è stato svolto nell’ambito del laboratorio di sviluppo duraturo della scuola, con 8 alunni di prima media e 7 alunni dell’ULIS. Agli alunni sono state presentate le opere di Leonardo da Vinci ed è stato poi chiesto loro, a piccoli gruppi, di immaginare e di fare degli schemi di macchine del tempo (scelta di macchine del tempo collegate alla stesura dei racconti). A partire dagli schemi si sono infine prese in considerazione due idee: 1) Creazione di un macchinario con materiali durevoli e/o di recupero; 2) Creazione di un macchinario con la stampante 3D della scuola.
Nell’intento di ampliare il bagaglio culturale e formativo dei nostri studenti, prevalentemente residenti nel quartiere di Spinaceto, un quartiere periferico e non ricco di fonti culturali interne, eccetto la scuola e le biblioteca, l’IC Via Frignani ha costituito un gemellaggio con l’Ecole S. Jacques situata nel centro di Parigi. Lo scambio nasce dall’incontro formativo di grandi e piccoli, noi ospiti da loro e loro ospiti da noi, in un confronto di usi e costumi, culture diverse, ma Gemellate.
Obiettivi
- Comunicare nelle lingue madri in presenza e utilizzando anche gli strumenti informatici
- Importanza dello studio delle lingue e nello specifico della diffusione della cultura italiana nel mondo
- Favorire lo sviluppo di competenze e abilità di base di ognuno previste dalle Indicazioni Nazionali
- Offrire possibilità di crescita verso un senso di appartenenza e di Unione Europea
- Avviare e consolidare i processi di inclusione e consapevolezza delle proprie e altrui tradizioni popolari
- Motivare i ragazzi alla ricerca e allo studio per realizzare ed operare in una società futura aperta all’inclusione, fonte di esperienza e di crescita
- Scambio di “buone prassi” tra docenti di diversa nazionalità
Attività
- Scambi epistolari
- Laboratori: cucina, ceramica e bricolage
- Il gioco e lo sport
- Visite d’Istruzione insieme nei principali luoghi d’Arte e di Cultura delle due città Capitali, Roma e Parigi
Autofocus: il volto come macchina espressiva - "Autofocus" è il Progetto di inclusione per i ragazzi diversamente abili, integrato con gli alunni normodotati, svolto presso il nostro Istituto, con la finalità di implementare la socializzazione e la capacità espressiva dei ragazzi attraverso la presa di coscienza del proprio io. A tale scopo, il Progetto insegna ad usare il disegno per indagare la Natura, ossia come strumento di riflessione su un soggetto e su se stessi; ad attivare e riattivare canali espressivi aggiuntivi al linguaggio parlato e scritto; ad esprimere i propri disagi e le proprie gioie; a possedere l'arte come strumento universale di conoscenza. L'oggetto scelto è il "ritratto" che, attraverso lo strumento artistico, si rivela un potente mezzo espressivo. L'approfondimento sul ritratto diventa, quindi, un’indagine sulla concezione dell'io e sulla percezione di se stessi, permettendo così sia di rafforzare concetti curricolari appresi, sia di toccare tematiche profonde come l'accettazione della disabilità, la condivisione delle esperienze, la forza dell'espressione emotiva indipendentemente dai mezzi psico-fisici a disposizione. L'organizzazione è flessibile. L’attività si svolge nelle classi o nel laboratorio preposto e, sotto la supervisione dell'insegnante, viene gestita dalle spiegazioni tecniche effettuate dall’alunno con disabilità, che mostra ai compagni come si disegna e tramite slide svolge vere e proprie lezioni.
Il progetto "004 Missione Monna Lisa" ha gemellato le due scuole di Roma e Parigi per realizzare un intrigante libro giallo. Per l'I.C. di via Emilio Macro di Roma hanno partecipato gli alunni della classe VB della scuola primaria "De Sanctis", per l'école De La Villette di Parigi hanno partecipato gli alunni del primo anno, sezione A, del terzo ciclo (Cours moyen).
I ragazzi della VB di Roma hanno scritto, insieme ai ragazzi della CM IA di Parigi, un "libro giallo" a capitoli alternati ipotizzando il furto della Gioconda. Contemporaneamente hanno inventato e costruito, come Leonardo, alcune "macchine" che sono servite loro per risolvere il caso e riportare la Gioconda al Louvre. Per nascondere il furto hanno interpretato, a modo loro, il ritratto della stessa da esporre al posto dell’originale. Tutto ciò è stato documentato, illustrando le varie fasi, con la produzione di un DVD e l’esposizione in mostra delle macchine realizzate, delle dispense e del libro realizzato.
Nell'ambito del partenariato con la Francia l'I.C. di via Emilio Macro di Roma ha partecipato anche al programma "Jules Verne" con insegnamento del francese nelle sette classi quinte dell’istituto da parte docente madrelingua e osservazione sistematica da parte delle stesse delle metodologie e tecniche didattiche inclusive nella scuola italiana e organizzazione del Seminario di scambio di pratiche inclusive il 14 aprile 2016.
Il Progetto "Léonard" nasce per sperimentare l’inclusione, l’interazione fra pari e le buone pratiche del fare scuola anche mediante l’utilizzo della lingua straniera. Esso si propone obiettivi educativi e sociali:
- recuperare la motivazione all’apprendimento nelle diverse discipline;
- rinforzare le competenze negli ambiti della psicomotricità, della manualità, della creatività;
- mettere in comunicazione diverse scuole e diverse lingue scambiando non solo idee ma anche persone ed esperienze.
La figura di Leonardo, che accomuna i due paesi (Italia e Francia) ha dato spunto a percorsi di conoscenza e di creatività che hanno consentito di superare il tempo e lo spazio, immergendo "l’opera" di Leonardo in una contemporaneità fruibile agli alunni.
I suoi molteplici interessi, studi, invenzioni ci hanno dato l’opportunità di lavorare a nuovi e diversi progetti di classe dando così l’avvio a sperimentazioni, interpretazioni e personalizzazioni.
Sono stati realizzati otto progetti in diverse classi della scuola secondaria di primo grado:
- Rebus musicali figurati; classe 1F - ricerca, tavole disegnate e musicate
- Rebus musicali figurati su favole di Leonardo da Vinci; classe 1G - ricerca, tavole disegnate e musicate
- Leonardo e l’Uomo vitruviano; classe 3M - esercitazione pratica su carta e video
- Il nome "Léonard"; classe 1F - pannelli pittorici con diverse tecniche
- Osservazione della natura "Le foglie"; classi 1A e 1B - dalla raccolta al disegno, video
- Tableau vivant "la Gioconda"; classi 3M e 3I - laboratorio Arte Musica Movimento, disegni, video
- Tableau vivant "la Battaglia di Anghiari". classi 1E e 2E - laboratorio Arte Musica Movimento, disegni, oggetti in cartone, video
In virtù dell’accordo di partenariato decentralizzato tra l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e l’Académie de Paris, l’I.I.S. “Giosuè Carducci” di Roma e la Cité Scolaire “Jacques Decour” di Parigi hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa finalizzato a cooperare in vari ambiti e rinforzare i loro accordi tramite programmi di azione nell’ambito della formazione, della mobilità, della politica di offerta linguistica, di messa a punto di progetti comuni e di strutture di insegnamento bilingue. A partire dall’anno scolastico 2014-2015 si sono in questo modo realizzati scambi linguistico-culturali di gruppi di classi delle due scuole, in cui gli alunni sono stati ospitati per periodi di una settimana presso le famiglie dei “corrispondenti” stranieri, partecipando alla vita scolastica del paese ospitante. Il primo scambio è avvenuto nel marzo 2015 con il viaggio di una settimana a Parigi degli alunni dell’I.I.S. “Giosuè Carducci”; è poi seguito, ad aprile 2016, il viaggio a Roma degli alunni del Lycée “Jacques Decour”; nel settembre 2016 un nuovo viaggio a Parigi da parte degli alunni dell’I.I.S. “Giosuè Carducci”. Come tappa ulteriore dello scambio culturale è previsto a maggio 2017 un viaggio comune di alunni dell’I.I.S “Giosuè Carducci” e del Lycée “Jacques Decour” con destinazione la Grecia classica, alla scoperta delle radici della comune civiltà europea.
L'integrazione scolastica in Italia ha radici storiche, profonde e antiche fin da quando - nel 1928 con la Riforma Gentile - vennero istituite e costituite le scuole speciali, le classi differenziali e gli istituti per corrigendi. Questa impostazione legislativa - oggi certamente discutibile - riconosceva tuttavia la diversità come "tema/problema" che doveva trovare una sistemazione giuridica più organica e superare la sola responsabilità "domestica" nella gestione delle persone con difficoltà cognitive, comportamentali o di apprendimento. Era in qualche modo una sorta di riconoscimento di partecipazione dello Stato nell'assistenza delle persone "disturbate".
Il settimo principio della Dichiarazione ONU dei Diritti del fanciullo del 1959 declinava che:
"il fanciullo ha diritto a una educazione che, almeno a livello elementare, deve essere gratuita e obbligatoria. Egli ha diritto a godere di un’educazione che contribuisca alla sua cultura generale e gli consenta, in una situazione di eguaglianza di possibilità, di sviluppare le sue facoltà, il suo giudizio personale e il suo senso di responsabilità morale e sociale, e di divenire un membro utile alla società. Il superiore interesse del fanciullo deve essere la guida di coloro che hanno la responsabilità della sua educazione e del suo orientamento; tale responsabilità incombe in primo luogo sui propri genitori. Il fanciullo deve avere tutte le possibilità di dedicarsi a giochi e attività ricreative che devono essere orientate a fini educativi; la società e i poteri pubblici devono fare ogni sforzo per favorire la realizzazione di tale diritto".
Il documento non prevedeva esplicitamente una particolare attenzione per il bambino disabile, tuttavia da una parte sottolineava la necessità di "sviluppare le sue facoltà", dall'altra impegnava "la società e i poteri pubblici" a "fare ogni sforzo per favorire la realizzazione di tale diritto".
Una volta presentata alla Camera la Proposta di Legge n° 2444 del 2013 sull’Inclusione scolastica, aggiornata fino ad oggi, dalla FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap di cui sono Presidente Nazionale del Comitato dei Garanti della e dalla FAND - Federazione Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità, questo ha generato un clima di guerriglia riguardo la nuova visione della funzione docente di sostegno e la Proposta stessa.
La Proposta è stata "letta" come un voler digradare i docenti di sostegno, a semplici "assistenti sanitari o riabilitativi", in quanto si è preteso che nei nuovi corsi di specializzazione si introducessero discipline pedagogiche, psicologiche e didattiche tendenti ad ampliare il bagaglio conoscitivi dei bisogni educativi in base alle svariate tipologie di disabilità, in modo da poter intervenire con strategie didattiche mirate a rispondere con successo ai diversi bisogni dei ragazzi.
I corsi di specializzazione fino agli ’90 erano rivolti solo a due tipi di disabilità, la minorazione visiva e quella uditiva. Nel 2000, la specializzazione polivalente è stata ridotta di ore di formazione e sono scomparsi gli approfondimenti su queste due problematiche, lasciando il posto ad altre problematiche che andavano ad evidenziarsi nelle scuole, come i Bisogni Educativi Speciali per alunni con disabilità intellettive gravi , con sindrome di Down e con autismo.